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Anfiteatro di Pompei, il più antico del mondo

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Storia dell’ anfiteatro di Pompei

L’anfiteatro di Pompei è il più antico edificio per spettacoli dei gladiatori giunto fino a noi. Fu costruito poco dopo il 70 a.C. (il colosseo nell’80 d.C.), per volontà dei due magistrati Caius Quinctius Valgus e Marcus Porcius.  L’edificio non presenta i sotterranei ed è caratterizzato da due ingressi.

La parte superiore (summa cavea) era riservata alle donne, secondo un’ordinanza augustea. Si accedeva attraverso le scale esterne dell’ edificio.

I magistrati, invece, sedevano nei gradini inferiori (ima cavea). Sia all’ima sia alla media cavea si giungeva attraverso una galleria coperta.

Architettura e capienza dell’anfiteatro

Dal punto di vista della costruzione, nel II sec.a.C. esistevano anfiteatri, oggi scomparsi. Questo è il periodo della fine della geometria greca che si chiude con le ricerche di scienziati come Archimede (ucciso a Siracusa nel 212 a.C.) Eratostene (morto nel 194 a.C.) Apollonio di Perga (morto nel 190 a.C.) Nelle Coniche di Apollonio per la prima volta vengono definiti i fuochi dell’ellisse. Lo spettatore che si siede nei primi gradini poteva apprezzare la bellezza definita da Aristotele: la bellezza di forme alla vista. Poteva accogliere circa ventimila spettatori.

I due passaggi a nord e sud conducevano direttamente nell’arena. Lungo le pareti superiori della galleria furono scoperti grossi anelli di pietra che servivano a proteggere gli spettatori dal sole, come si può vedere nell’affresco oggi conservato al Museo Archeologico in cui si vede la rissa tra nucerini e pompeiani nel 59 d.C.

Il campo fu squalificato per dieci anni e dopo il terremoto del 62 d.C. l’imperatore Nerone revocò la squalifica.

Scopri com’era

Gladiatori a Pompei

I combattimenti dei gladiatori inizialmente erano espressione di dovere ( Munus) in onore del membro defunto. Una ritualità funeraria che affonda le sue radici nell’antichità greca, il sangue versato placa l’anima del defunto. In seguito gli spettacoli dei gladiatori diventeranno spettacoli a sfondo propagandistico.

Nell’Urbe era l’imperatore l’editor dei giochi, nelle altre città gli editori erano gli edili, duoviri, liberti, cavalieri..si rivolgevano al Lanista al quale pagavano una somma per quelli che sopravvivevano mentre comprava quelli morti durante i combattimenti. Gli imperatori aveva nelle proprie caserme i gladiatori.

A Pompei c’erano probabilmente 13 scuole, considerando i graffiti. Forse fino al 62 d.C.

Trace e murmilloni, reziario, secutor (l’inseguitore), provocatores, meridiani (quelli che combattevano a mezzogiorno), sono alcune delle categorie dei gladiatori. Il gladiatore vinto ma ancora vivo era finito dal Caronte o Mercurio psicopompo. Quando entravano nell’arena, rivolgevano il loro saluto al personaggio più in vista: Ave..morituri te salutant (salve o …quelli che vanno a morire ti salutano).

Concerto dei Pink Floyd nell’anfiteatro

I Pink Floyd suonarono nell’Anfiteatro romano di Pompei dal 4 al 7 ottobre del 1971. Il regista Maben durante una visita a Pompei con la sua fidanzata, si accorse di aver smarrito il passaporto. Tornò al crepuscolo negli scavi arrampicandosi e vedendo l’anfiteatro senza turisti, capì che poteva essere il luogo ideale per filmare un concerto della band rock più famosa al mondo.

Attualmente nell’anfiteatro è possibile vedere la mostra “Pink Floyd. Live at Pompeii. The exhibition by Adrian Maben”

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