Piramo e Tisbe, gli antenati di Romeo e Giulietta
Nella casa di Octavius Quartio negli scavidipompei, é possibile vedere questo dipinto murale ben conservato che rappresenta la storia di Piramo e Tisbe. Ovidio racconta nelle Metamorfosi la storia di questi due giovani innamorati che ostacolati dalla famiglia, decidono di organizzare una fuga d’amore. Il luogo d’incontro é a pochi passi dalle loro case, nei pressi di un gelso. Quando Tisbe arriva si accorge di non essere sola, non Piramo ma una leonessa era nei pressi del gelso. Si mette in salvo ma perde il suo velo che la leonessa macchierà di sangue. Quando Piramo arriva all’incontro non trova Tisbe ma vede la leonessa, ormai lontana con il velo di Tisbe. Pensando che la sua amata fosse stata sbranata dalla belva, decide di uccidersi lanciandosi su una spada.Quando Tisbe ritorna al luogo dell’incontro, prova a rianimare il suo amato il quale la guarda un ultimo istante prima di morire. Tisbe allora decide di togliersi la vita lanciandosi sulla stessa spada dell’amato.Gli dei in onore dei due innamorati trasformano i frutti di gelso con il colore rosso come il sangue dei due giovani innamorati.
Questa storia ricorda quella che verrà scritta secoli dopo da William Shakespeare: Romeo e Giulietta.
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