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NAPOLI E SANTA LUCIA: RITI E PERSONAGGI

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La storia della Santa

Lucia morì martire a Siracusa intorno al 304 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano.

Gli Atti del suo martirio presentano le vicende di una giovane nobile siciliana che si era consacrata a Cristo e aveva deciso di donare i suoi beni ai poveri per rinunciare al matrimonio.

Fu denunciata dal promesso sposo al console di Sircacusa, Pascasio, imprigionata e decapitata.

La leggenda di Lucia nasce dal suo nome connesso alla luce, che ha stimolato nella fantasia popolare l’invenzione di una tortura che riguardasse gli occhi: le sarebbero stati infatti strappati e lei stessa se li sarebbe poi rimessi.

Tale credenza influenzò le raffigurazioni di santa Lucia a partire dal Medioevo, insieme al racconto di Jacopo della Voragine dell’intervento dello Spirito Santo che, mentre discuteva con il prefetto, la rese così pesante che nessuno nemmeno molte coppie di buoi fu in grado di sposarla.

Rappresentata con gli occhi su un piatto, può avere la palma del martirio e la spada o il pugnale, strumenti del martirio. Spesso è descritta la scena dei buoi che non hanno la forza di trascinarla.

Protettrice degli oculisti, elettricisti, ciechi e degli scalpellini.

Santa Lucia è davvero il giorno più corto che ci sia?

La festa cade il 13 dicembre in prossimità del solstizio d’inverno. In effetti in questo giorno c’è un apparente riduzione della giornata, il giorno più corto dell’anno invece è il 21 o 22 dicembre.

Santa protettrice della città partenopea

Santa Lucia è una santa protettrice della città di Napoli. Ad oggi detiene il record di città con più Santi protettori: ne ha ben 52. San Gennaro è il Santo più venerato e noto per i napoletani.

Borgo di Santa Lucia

Nella chiesa di Santa Lucia a Monte, dichiarata basilica pontificia lo scorso luglio 2020, è presente una statua d’argento ricavata con gli ex voto dei fedeli. Durante i festeggiamenti della Santa, viene portata sulla barca fino a Castel dell’Ovo.  La luce di Santa Lucia rappresenta il momento che rischiara le notti buie dei pescatori.

Lucia la sposa

Nel cuore del centro storico della città è presente la chiesa delle Anime del Purgatorio. Nell’ipogeo si trovano i resti degli scheletri dei defunti tra cui Lucia la sposa. Il teschio è incoronato da un velo e molti tra turisti e credenti, ancora oggi si recano per lasciare un dono, un ex voto, spesso in cambio di protezione. Infatti è considerata  la protettrice degli innamorati. Intorno alla povera Lucia ruotano diverse leggende: una parla della giovane ragazza morta di tisi subito dopo il matrimonio, l’altra racconta la storia della giovane innamorata di un uomo che poco prima di sposarsi muore e Lucia per il dispiacere decide di gettarsi in un pozzo.

Santa Luciella

A pochi passi dalla chiesa delle Anime del Purgatorio, si trova la chiesa di Santa Luciella. Nel XVII secolo viene indicata come Cappella dell’Arte dei Molinari o Mulinari, poi presa in custodia dai pipernieri, coloro che lavoravano le pietre dure. Essendo un lavoro che metteva a rischio principalmente gli occhi, a causa delle schegge che potevano colpirli durante l’utilizzo degli scalpelli e martelli, decisero di costruire la chiesa in onore di Santa Lucia. Nel XVIII secolo divenne un vero e proprio gioiello barocco e negli ultimi anni è stata riaperta grazie all’Associazione Respiriamo Arte, la quale organizza dei tour guidati ed eventi con lo scopo di riqualificare il quartiere attraverso progetti di inclusione sociale degli abitanti del luogo.

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