La Preistoria è quell’arco di tempo che inizia con la comparsa dell’uomo sulla terra fino all’invenzione della scrittura. Viene di norma suddivisa in tre periodi ( o meglio fasi): Paleolitico o (tra 2.500.000 e 10.000) Mesolitico (10.000 8.000) e Neolitico (8.000 e 3.000 a.C). Segue l’età dei metalli divisa in: età del rame (dal 3000 a.C.), età del bronzo (dal 2000 a.C.) età del ferro(dal 1400 a.C.)
Campania preistorica
La regione Campania, largamente intesa, è stata abitata già durante il paleolitico medio superiore (700 – 800 000 anni a.C). Le tracce delle prime presenze umane le ritroviamo sulle colline del Sannio, nelle caverne e dune del basso Cilento, Alta Irpinia e a Capri, quando l’isola, durante l’era glaciale, era unita alla penisola sorrentina.
Dopo millenni si sviluppa la cultura musteriana, 120 -35 mila anni fa, il cui protagonista è l’uomo di Neanderthal, specie umana più vicina alla nostra. Le tracce di questo periodo sono rinvenute sia nelle caverne sia nelle dune, soprattutto in costiera, nelle località di Nerano, nel cilento a Palinuro-Camerota, in particolare nella “Grotta delle Ossa”.
In seguito le organizzazioni diventano più complesse: dalla caccia collettiva ai riti funerari. Si producono manufatti in pietra più “raffinati” (lame) e anche l’osso diventa di uso quotidiano. Nasce così la cultura gravettiana che 20 000 anni fa prende una direzione propria, epigravettiano. Gli uomini perfezionano la caccia e sviluppano strumenti composti da più parti come l’arco.
Quando le condizioni climatiche cambiano e finisce l’età glaciale, il clima si fa ventilato, le faune migrano, le temperature aumentano e la vegetazione risale. La caccia diventa selettiva ai piccoli mammiferi di pelliccia e agli uccelli e si utilizzano prodotti del mare. Queste sono le condizioni che caratterizzano il Mesolitico, di cui si conosce ben poco nonostante sia stata una terra molto attraente per gli allevatori e agricoltori primitivi.
Nel V – IV millennio la Campania neolitica diventa nota per la produzione di ceramiche e per la partecipazione alle attività commerciali per l’approvvigionamento di ossidiana dalle isole Eolie.
Alla fine del III millennio a.C. durante la prima fase dell’età del Bronzo prende forma la cultura Palma Campania, documentata quasi esclusivamente da rinvenimenti di abitato. L’età del bronzo è pero ignota nei nostri territori. Solo sull’isola di Vivara c’è un processo continuativo rappresentato dai rapporti con Capo Graziano. In Italia meridionale si tende a preferire gli insediamenti su altura.
Si diffonde anche la cultura del Gaudo che prende il nome dall’omonima necropoli nei pressi di Paestum. I reperti ritrovati riguardano principalmente le tombe, grazie alle quali è possibile risalire al tipo di società. Si sviluppa un nuovo modello di unità familiare articolata in clan. La gente continua ad utilizzare strumenti di selce come lame, pugnali, frecce, raschiatoi ma appaiono anche i primi utensili in rame. La ceramica di impasto nero viene introdotta dal Vicino Oriente. Le necropoli appartenenti a questa cultura oltre a Paestum, le troviamo a Buccino, Eboli, nella penisola sorrentina, a Capri, a Napoli (Materdei).
Le testimonianze sugli abitati sono scarse, si ipotizza che vivessero in tendopoli. Gli studiosi sostengono che la cultura del Gaudo si diffuse in Italia Meridionale dalle genti anatoliche.
Indoeuropei e i contatti con il mondo egeo
Negli ultimi anni gli studiosi si sono concentrati sulle relazioni tra le popolazioni indoeuropee e i rapporti con il mondo egeo. I primi rapporti risalenti alla fine del XVI secolo sec.a.C., sembrano essere circoscritti alle isole Eolie, al Golfo di Napoli e alle isole in Puglia. Nel XIV secolo, momento di massima fioritura in Grecia, le importazioni continuano nelle Eolie e nel Golfo di Napoli, mentre diventano cospicue in Sicilia, in Calabria e in Puglia. Nel XIII secolo diminuiscono i contatti con i siti costieri del Tirreno e diventano numerosi in Puglia. A partire dal X secolo i contatti tra l’Egeo e l’Italia meridionale sembrano cessare. Inizialmente la ricerca dei metalli ha spinto i micenei verso le nostre coste, poi i contatti hanno preso forme diverse: scambi di doni, scambi di merci, trasferimenti di individui o gruppi di individui ma soprattutto la presenza della ceramica, molto più sporadica per bronzi o gioielli. Resta tuttavia difficile da individuare le influenze esercitate dal mondo egeo sulle comunità indigene.
Dopo un periodo in cui i contatti con l’Egeo sembrano quasi inesistenti o almeno sporadici, nel VIII secolo la documentazione archeologica dimostra di nuovo l’esistenza di rapporti tra le popolazioni indigene e i Greci. Testimonianze di importazioni sono state ritrovate a Cuma, a Capua e a Pontecagnano. Nella Campania i greci trovavano le rotte per andare alla ricerca dei metalli sulle colline toscane o all’isola d’Elba, così come cercavano l’allume di Tolfa utile sia nella metallurgia sia nella concia delle pelli.
Campania protostorica
Intorno al 2000 a.C. avviene l’eruzione vesuviana delle Pomici di Avellino che supera la devastazione del 79 d.C. Dopo il superamento della catastrofe la Campania non può fare a meno di risentire i processi culturali che si stanno verificando in quel periodo con la diffusione della cultura Appenninica. Durante l’età del ferro dal 900 a.C. la Campania appare caratterizzata da una cultura contadina, nel territorio salernitano si registrano contemporaneamente la discesa dei protoetruschi e la pressione dei greci d’Occidente entrambi alla ricerca di nuove terre e mercati.
Quelle dedite all’agricoltura e raggruppate in piccoli centri nella campagna o popolazioni stanziate sulle coste. . A Capua ( S.M.Capuavetere) c’era gente proveniente all’Etruria interna, nel salernitano gruppi formati dall’Etruria marittima. Tutta questa gente però non forma una popolazione omogenea.
A partire dal IX sec. a.C., durante l’età del Ferro, è possibile raggruppare le popolazioni, in base ai riti funerari,due grandi facies: cultura delle Tombe a Fossa e ad inumazione (villanoviana). La prima si può suddividere in un aspetto costiero (Cuma. Suessula, valle del Sarno) e in uno interno (Oliveto Citro Cairano). La seconda si può suddividere rispetto alle relazioni conEtruria meridionale interna (Capua) e l’Etruria meridionale tirrenica (Pontecagnano, Eboli e Sala Consilina).La caratteristica comune dei centri villanoviani è data dalla fisionomia insediativa con agglomerati accentrati di grandi dimensioni. A Pontecagnano gli archeologi hanno scoperto più di 6 000 tombe, è la zona di cui si conosce meglio il popolamento anche se fino agli anni 50 era una zona ai più sconosciuta.
Le popolazioni indigene della Campania furono diverse e lo studio resta molto complesso. Ma è importante essere consapevoli che per comprendere la storia della Campania dunque è necessario ritornare alla presenza di queste popolazioni che hanno abitato i nostri territori.
I principali siti e reperti nei musei in Campania
NAPOLI
Museo Archeologico Nazionale (sezione preistorica) https://www.museoarcheologiconapoli.it/it/sale-e-sezioni-espositive/pithecusa-preistoria-e-protostoria/
Museo di Paleontologia http://www.cmsnf.it/museo-di-paleontologia/
Pollenatrocchia Villaggio preistorico
Nola https://www.comune.nola.na.it/index.php/villaggio-preistorico.html
Parco archeologico naturalistici di Longola http://www.longola.it/
Villaggio del bronzo Antico di Afragola
Museo archeologico territoriale della penisola sorrentina Georges Vallet
CAPRI
Centro Caprense Ignazio Cerio https://www.centrocaprense.org/museo/
ISCHIA
Museo archeologico di Pithecusae https://www.centrocaprense.org/museo/
PROCIDA
Museo “Sebastiano Tusa”
Museo Miceneo
SALERNO
Museo archeologico provinciale di Salerno https://www.autostradadelmediterraneo.it/siti-museo-archeologico-provinciale-di-salerno
Museo Archeologico di Pontecagnano http://map.beniculturali.it/la-preistoria/
Il cammino delle falesie preistoriche tra Marina di Camerota e Roccagloriosa
Cave di Camerota – Area Geoarcheologica (Geosito Grotte Costiere di Camerota)
Palinuro
AVELLINO
Parco archeologico di Avellino http://www.castellidirpinia.com/atripalda_it.html
Museo Archeologico di Ariano Irpino http://old.comunediariano.it/musei/archeologico/index.html
Museo Archeologico di Carife http://www.museocarife.it/museo.aspx
Area archeologica “Addolorata”
CASERTA
Museo archeologico della città di Mondragone
Museo archeologico dell’antica Capua (Santa Maria Capua Vetere)
BENEVENTO
PaleoLab Pietraroja
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[…] abbiamo notizie di scrittori illustri antichi e moderni, spesso immerse nella leggenda. Già in epoca preistorica troviamo la presenza di abitanti in Campania. A Napoli, in particolar modo nella contrada del […]
[…] storia di Pompei inizia già nel II millennio a.C. quando le popolazioni italiche si insediarono nei pressi dello sperone roccioso di natura lavica che si protendeva verso il mare a […]
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