Il secolo d’oro del presepe napoletano è il Settecento. Sotto il dominio del re Carlo III di Borbone nacque il “figurinaio”, il creatore di statuette.Lo stesso re Carlo ” a certe sfaccendate ore del giorno” si divertiva a situare i “pastori” mentre la sua consorte diventava sarta “quasi tutto l’anno” per cucire gli abiti.Nel 1752 il Vanvitelli, in una lettera al fratello, criticherà tale pratica, considerando il presepe un goffo prodigio di abilità da parte dei napoletani, che si industriavano nella realizzazione.
Molti studiosi si sono chiesti se il presepe sia nato presso il popolo e abbia infuenzato le classi aristocratiche o se si possa parlare di una “discesa” dall’alto verso il basso, dall’aristocrazia alla plebe.
Con molta probabilità il presepe ha la sua origine nelle rappresentazioni sacre diffuse a Napoli e nel Regno, nel periodo natalizio, con cui si inscenavano nelle strade vicende legate alla Natività; ma, ancor più sicura è la sua diffusione, prima che nelle classi popolari, nel mondo aristocratico della corte.
I personaggi del presepe probabilmente derivano dal carnevale, compresi i personaggi di Pulcinella, i diavoli, le zingare, i tipi grotteschi; o dai teatrini di marionette, diffusissimi durante le funzioni religiose, quale rappresentazione animata per rendere più efficace le cerimonie.
Da Il presepe napoletano. Storia e folclore di una grande tradizione. Elena Sica . Newmpton & Compton Editori
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